Passioni in gioco


Passioni in gioco

La miliardo

Vi siete mai chiesti cosa ci facciamo in Università? Immagino che la risposta sia banale: per studiare e per diventare inge-gneri, architetti o designer. Spero per tutti voi lettori che non sia solo questo, perché per me non è affatto così. Studio ingegne-ria civile, mi sta piacendo anche molto, ma non posso dire che nella vita farò e sarò solo questo. Sono pieno di altre pas-sioni che spesso con la mole di studio tra-lascio e finiscono in secondo piano, come per esempio la moto e i motori, giocare al calcio balilla, mangiare e bere, sciare, viaggiare… Penso che anche voi siate pie-ni di passioni e negli ultimi anni, grazie al lavoro che ho svolto in Lista Aperta, ho visto la varietà di queste passioni, che toccano moltissimi ambiti diversi: eventi sportivi, approfondimenti letterari o nel nostro campo di studio, viaggi cultu-rali, ecc. Ci tengo allora ad informarvi che al Politecnico abbiamo una grande possi-bilità che le altre università non hanno: si chiama “Bando per le attività culturali e i viaggi”, volgarmente detto “La Miliar-do” dal nome che aveva fino a qualche anno fa. 

CHE COS’È?
È un fondo di circa 500.000 euro desti-nato esclusivamente ai viaggi ed attivi-tà proposti da noi studenti. Si possono proporre eventi sia da soli, raccogliendo un numero minimo di firme, sia attraver-so una Lista, come nel nostro caso. Noi ci rendiamo semplicemente strumento e tramite tra la proposta dello studente e la burocrazia del Politecnico che provvede al rimborso.
PERCHÉ FACCIO QUESTO?
Perché dopo questi anni di università sono sempre più convinto che lo studen-te non sia solamente una macchina da studio, ma una persona contraddistinta da tante altre passioni.
Aggiungo che la qualità dello studio stes-so non dipende solo dal tempo in cui uno si impegna, ma da quanto uno approfon-disce tutti i suoi interessi. Quante volte abbiamo fatto giornate intere davanti ad un libro senza produrre niente oppure arrivando alla fine della giornata a dire: “ma oggi? è successo qualcosa? Sono cre-sciuto oppure ho semplicemente fatto le cose meccanicamente senza capirne il senso?” Quando invece affiancato allo studio ci sono io con tutto me stesso, con le mie passioni e con la mia curiosità, ar-rivo a fine giornata soddisfatto del lavo-ro svolto. Ho scoperto che la vera gio-ia arriva quando siamo soddisfatti di noi in quanto persone e non solo come studenti. Io, sinceramente, non sono uno con “il pallino” della burocrazia (per giunta svolta in modo gratuito), ma gra-zie a questo lavoro per cui spendo molto tempo ed energie, sono sempre più con-vinto che ognuno di noi abbia un bisogno molto più grande che quello di passare semplicemente gli esami. Quello che fac-cio infatti serve in primis a me per vive-re al 100% questi anni in università. Ho chiesto a Chiara, che mi aiuta in questo lavoro della Miliardo, di raccontarci che cosa è per lei. Perché vale la pena impli-carsi? Poi, Francesca, Nicolas ed Enrico, tre studenti che hanno organizzato un viaggio a Mochovce attraverso noi di Li-sta Aperta, raccontano la loro esperienza.
CHIARA
Aiutando Paolo, tante volte abbiamo il compito di accompagnare chi intende organizzare un evento o un viaggio nella sua preparazione, seguendolo nella rea-lizzazione della sua idea e indicandogli cosa è necessario fare. Mi capita spesso di chiedermi di nuovo il motivo per cui vale la pena implicarsi in questa cosa che potrebbe apparire come un impe-gno noioso e sicuramente faticoso. Dopo solo qualche mese mi sono accorta, però, di come proprio questo impegno mi stia dando la possibilità di capire alcuni aspetti della vita di tutti i giorni che non ho mai avuto occasione di affron-tare prima (da quelli più tecnici, come per esempio fare un preventivo, a quel-li più pratici, come imparare a gestire al meglio il mio tempo). Quello che senza dubbio sto imparando maggiormente è a relazionarmi meglio sia con altri stu-denti, che come me hanno il desiderio di vivere al meglio la nostra università, sia con adulti e autorità. Penso immedia-tamente ad un professore che è venuto al Politecnico per tenere un incontro su Photoshop, che mi ha subito stupito per la sua disponibilità nei nostri confronti, un gruppo di cinquanta studenti mai visti prima: il suo interesse è proseguito anche nei mesi successivi rispondendo alle mail in cui ponevamo domande e questioni ri-guardanti l’Università. Posso quindi dire che vale la pena coinvolgersi nel lavoro della Miliardo, e che potersi confrontare con realtà e persone al di fuori dell’u-niversità è sempre occasione di crescita personale.
FRANCESCA, NICOLAS ED ENRICO
Siamo tre studenti della magistrale di Ingegneria Nucleare. Un po’ inconsape-voli dell’impegno e del tempo che la cosa avrebbe richiesto, soprattutto durante la sessione invernale, ci siamo lanciati nell’organizzare un viaggio d’istruzione alla centrale nucleare di Mochovce e Bra-tislava, in Slovacchia. Ci siamo resi conto in questa avventura, dopo cinque anni al Politecnico, della fortuna che abbiamo a frequentare un’università che ci per-mette di organizzare così liberamente viaggi tanto interessanti, contribuendo in maniera sostanziosa al pagamento degli stessi. Abbiamo infatti avuto la possibili-tà di andare all’estero in una capitale eu-ropea ad un prezzo ridicolmente basso. Non per ultimo, l’aiuto che ci è stato dato da Lista Aperta è stato davvero prezioso: loro infatti si sono occupati in toto del-la burocrazia per la richiesta dei fondi. Tutto lo sforzo da parte nostra è stato ripagato ampiamente. Oltre alla perfetta riuscita dal punto di vista organizzativo e la soddisfazione mostrata da tutti i parte-cipanti nei nostri confronti, è stata un’e-sperienza davvero straordinaria che è riuscita a coniugare sia momenti istrutti-vi e di ampliamento del bagaglio tecnico-scientifico, sia momenti di condivisione impreziositi dalla conoscenza di persone nuove e di altre culture.

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