Che cos'è Lista Aperta?

Che tipo di lavoro è Lista Aperta? Che occasione è la rappresentanza e chi c’è dietro? Per dirvi chi siamo abbiamo chiesto ad alcuni di noi di raccontare in poche righe le loro esperienze.

Sono Marco Guerini e frequento il secondo anno di Gestionale. Fin dal mio ingresso al Poli sono rimasto colpito dal desiderio di incidere positivamente in università che vedevo negli amici di Lista Aperta. Ho visto la loro passione, la voglia di crescere e di mettersi in gioco per gli altri. Per questo motivo ho deciso di dare una mano in questi mesi, aiutandoli nel lavoro settimanale. Quando mi hanno chiesto di candidarmi al Consiglio di Amministrazione ho risposto sì, forte della mia passione ad impegnarmi per il bene comune e perché ho visto nei miei amici quanto questo possa essere occasione di crescita. In questi giorni, nello scrivere il programma, ci stiamo confrontando con tanti amici e con tanti studenti che non conoscevo, ma desiderosi di vivere l’università e di costruirla insieme. Ho visto in loro che è possibile lavorare negli organi di rappresentanza portando avanti al tempo stesso l’impegno dello studio.

Sono Andrea Seghezzi, frequento il secondo anno di Ingegneria dei Materiali e vi voglio raccontare perché mi candido al CNSUPer spiegarlo non posso non partire dall’anno e mezzo che ho passato al Poli in cui ho visto alcuni amici vivere in università, anche attraverso il lavoro di Lista Aperta, con una passione e una serietà che desidero per me. Per questo mi candido: credo che gli anni dell’università non servano solo ad acquisire delle conoscenze ma anche a crescere come persona. Sono convinto che la rappresentanza sia un’occasione privilegiata per imparare ad avere uno sguardo più attento su ciò che ci sta intorno e una spinta a non stare fermi ma a mettersi in moto davanti ai problemi. Ciò che mi anima non è un particolare credo politico o la presunzione di avere idee migliori, ma il desiderio di far conoscere l’università in cui studio e costruirla insieme a tutti quelli che hanno a cuore questo luogo.

Sono Stefano Robbiani, sono al quinto anno  di Ingegneria Biomedica, da due anni sono rappresentante in Giunta di Scuola e da quattro in CCS. Se devo dire cosa è stata per me la rappresentanza in questi quattro anni la definirei un’opportunità. Opportunità di cosa? In primo luogo opportunità di mettersi al servizio, che vuol dire semplicemente cercare di aiutare con tutte le risorse a nostra disposizione chi ci scrive perchè ha bisogno di una mano. E in questi anni le richieste sono state le più disparate: dagli esami sovrapposti, alle modifiche fuori tempo massimo al piano di studi, dalla partecipazione alle attività culturali fino a tentativi di rubare la password dei Servizi Online. Mettersi al servizio vuol dire anche avere a cuore tutti quelli che, anche se non mi conoscono, rappresento negli organi, e quindi stare attento a tutti i dettagli nelle discussioni perché venga fatto il bene di tutti. Opportunità anche di andare a fondo delle questioni. Ripensando a questi anni ci sono molte cose che non avrei mai pensato avrebbero suscitato interesse in me: la didattica innovativa, l’erasmus, gli orari delle lezioni, le medie di accesso alla magistrale, i regolamenti… Eppure essere eletto mi ha quasi costretto a entrare dentro tutte queste cose e capire dove potesse essere il bello per me e per tutti gli studenti che vi entravano in contatto. Perciò, nel confronto con gli amici della Lista, nascono delle proposte nuove, ci si mette in moto per provare a incidere. In ultimo è un’opportunità di rapporti. Non posso che essere grato delle amicizie con gli altri di Lista Aperta (a volte per nulla scontato), con alcuni ragazzi delle altre liste, e perfino (sorprendente!) con le segreterie e coi professori, che potrei ormai definire amici. Quattro anni fa non potevo neanche immaginare che avrei avuto un rapporto così libero e cosi bello con “quelli che sono dall’altra parte della cattedra”, ma questi anni di lavoro raccontano di come sia possibile stringere un rapporto che vada oltre il classico “tu riempi la mia testa di cose”, se si è disposti a mettersi in gioco chiedendo che l’università non si riduca al singolo esame.

Sono Anna Finotto ed il mio mandato in Senato Accademico è ormai agli sgoccioli. Non è facile riassumere in poche righe il valore di Lista Aperta e tutto quanto ho imparato in questi due anni di rappresentanza, ma farò del mio meglio. Quando mi sono candidata, su invito di alcuni amici, non l’ho fatto solo con l’idea di rendere il Poli un’università migliore ma anche e soprattutto con la speranza che implicarmi in questa realtà fosse per me occasione di crescita professionale e umana. Oggi posso dire che mi ha educato molto in questo senso: ho imparato a non rimanere indifferente davanti ai fatti che accadono, a prendere una posizione e dire quello che penso, senza però chiudere la porta a chi la pensa diversamente, per cercare insieme – davanti ad ogni problema – la soluzione migliore. Con i professori e con gli amici di Lista Aperta, con cui il rapporto è cresciuto quotidianamente grazie alla condivisione di un lavoro, mi sono mossa con l’obiettivo di costruire un’università aperta a tutti “i capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi” ed un’università da vivere, tutti, quotidianamente. 

Sono Francesco Papa e frequento il primo anno di Magistrale di Ingegneria Gestionale. Dopo due anni di impegno e vero lavoro di rappresentanza, non posso nascondere la gratitudine per l’opportunità regalatami da alcuni amici. Lista Aperta è stata una possibilità per incidere concretamente nelle decisioni di Ateneo e nella quotidianità di ogni studente (come con il lavoro dei buoni pasto, del prestito d’onore o degli spazi studio), conscio del fatto che senza di me e gli amici di Lista le decisioni sarebbero state diverse. Credo che la rappresentanza abbia portato e possa portare un’utilità concreta a tutti noi studenti e al Politecnico. Inoltre mi accorgo di come io sia cresciuto e cambiato imparando un metodo interessante di affrontare tutto ciò che mi è posto davanti senza lasciare passare nulla e cercando di guadagnare un giudizio utile per il prosieguo della mia vita. In questo, è stata fondamentale l’amicizia che è nata con molti ragazzi implicati in Lista Aperta che sono stati sempre un grande supporto nell’importante responsabilità di rappresentare gli studenti, per la quale vale la pena mettersi in gioco.

Sono Matteo Oggioni, studente del secondo anno di Automazione, e ho deciso di candidarmi al Senato Accademico. Da matricola ho avuto la fortuna di incontrare amici con cui vivere le mie giornate tra studio e lezioni. In loro ho visto un modo di stare in università che mi ha colpito all’istante e, in modo naturale, ho cominciato a seguirli. Fin da subito mi hanno proposto diverse iniziative di Lista Aperta come la Sagra della matricola o i gruppi studio di Analisi 1. In questo anno e mezzo ho capito che l’università è un luogo in cui posso crescere come persona, non è solo tempo di formazione necessario per arrivare alla Laurea ed entrare nel mondo del lavoro. Dunque la decisione di candidarmi nasce da questa esperienza che desidero approfondire nei prossimi anni. Questo inizia prendendo sul serio i problemi di tutti i giorni e stando davanti ai grandi cambiamenti di questo periodo con uno sguardo critico, senza delegare a nessuno la nostra responsabilità da studenti. È per me una sfida e un’opportunità di verifica rispetto a ciò che ho vissuto fino ad ora in università

Sono Cecilia Marson e per due anni ho fatto rappresentanza nel CCS di Ing. Informatica. Quando ho deciso di candidarmi temevo il fatto che la rappresentanza avrebbe tolto ulteriore tempo allo studio, allo stesso tempo però nessuno all’interno del mio corso di studi si occupava in particolare del percorso di Comunicazione. Avere degli amici che lavorassero con Lista Aperta mi ha molto aiutata a gestire il lavoro, in loro ho trovato qualcuno a cui chiedere sempre una mano quando non sapevo come muovermi. Sono molto grata mi abbiano lanciato questa proposta perchè fare rappresentanza ha cambiato il mio modo di stare in università, ho potuto realizzare che c’è un panorama molto più ampio e interessante che spesso sfugge nella quotidianità di esami e lezioni. Quest’anno ho deciso di ricandidarmi, e proporre questo lavoro anche ad altri miei amici, perché penso sia davvero una bella occasione.

Sono Pietro Rossetti, studente del terzo anno di Ingegneria Matematica e rappresentante nel Consiglio del Corso di Studi. Fin dal primo anno, ho avuto come desiderio quello di non stare semplicemente a lezione e sostenere esami, ma di vedere più nel concreto e nel dettaglio tutto il mondo che sta dietro Ingegneria Matematica. Grazie a un amico, che mi aveva proposto di candidarmi come membro del CCS, ho avuto la possibilità di approfondire questo mio desiderio. Così ho conosciuto LA, un gruppo di amici interessati al luogo in cui si trovano e abbiamo iniziato a lavorare insieme su alcuni problemi incontrati durante gli ultimi 2 anni. Per affrontare molte tematiche è stato fondamentale l’aiuto, che pian piano si è trasformato in un rapporto più quotidiano, del rappresentante in Paritetica e Giunta 3I che quest’anno mi ha chiesto di candidarmi al suo posto. Ripensando alla rappresentanza passata, ho accettato perché in primo luogo mi interessa il lavoro che ho cominciato ed essere membro della Paritetica 3I può essere un’occasione che mi permetta di continuarlo e ampliarlo. Inoltre, mi sono fidato della proposta fatta dalla Lista in quanto, in questi anni, è stata per me occasione di andare più a fondo di quello che mi interessava.

Quando mi sono candidata al CNSU avevo tanti dubbi: sarò capace? Riuscirò a gestirmi bene il tempo? Vale la pena impegnarsi in qualcosa che mi chiede di rinunciare ad un Erasmus per portare a termine con serietà questo lavoro? Eppure, prevaleva in me una fiducia negli amici che me lo proponevano e un desiderio, al tempo poco chiaro e poco razionale, di non perdermi niente, di sfruttare qualunque occasione per diventare “grande”, accompagnato da uno slancio un po’ ideale di rendere il Poli un posto un po’ più bello. Fare i bilanci a pochi mesi dalla fine del mandato non è semplice, ma penso che questi tre anni di lavoro siano stati un’occasione unica di crescita, una privilegiatissima “palestra” per imparare a dire la mia, a giudicare, ma anche e soprattutto ad ascoltare chi la pensa diversamente. Ho avuto modo di capire che l’impegno in questo lavoro porta frutti, anche se non immediatamente evidenti, spesso più piccoli e acerbi di quanto avremmo voluto, talvolta passando per discussioni e momenti di fatica, ma pur sempre ricchi di soddisfazioni. Ho imparato grazie agli amici con cui ho lavorato questi anni che è un modo bellissimo di essere “al servizio”: per me e per il luogo dove studiamo tutti i giorni.

Sono Giovanni Castelli Dezza e frequento il secondo anno di magistrale di Ingegneria Aerospaziale. In questi due anni ho fatto il rappresentante in Senato Accademico. Se devo pensare a cosa è Lista Aperta per me però devo partire dal mio secondo anno (ora sono al quinto). Tutto è nato nel vedere dei ragazzi vivi in università e che si interessavano di tutto. Così anche io ho voluto implicarmi con la rappresentanza fino a candidarmi in Senato, perché vedevo che loro ci guadagnavano a lavorare tentativamente per migliorare la nostra università. Questi due anni sono stati proprio questo per me, cercare di mettersi al servizio per il bene comune. Non ho il pallino della politica ma desidero che dovunque andrò a lavorare potrò continuare a vivere così perché ponendomi in questa prospettiva sono più contento.

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