Un’insperabile esperienza in azienda

Mettersi in gioco nella concretezza del lavoro

Siamo Gianmarco e Tommaso, due studenti dell’ultimo anno della magistrale in Ingegneria Gestionale e volevamo raccontare della nostra esperienza in azienda.

Innanzitutto partiamo dicendo che avevamo altri piani in mente: iniziare il progetto a marzo, finirlo a luglio insieme agli esami e poi partire alla volta di Sydney per fare la tesi. Quando sembrava tutto definito, il Covid ha scombussolato il programma. Tesi saltata e progetto rimandato a Luglio. Ci siamo trovati davanti ad una scelta: iniziare un progetto teorico da casa oppure cogliere l’occasione di andare in un’azienda a Nogara (VR), Hinowa, azienda manifatturiera che produce piattaforme aeree, cariole automatiche e sottocarri. Da una parte avevamo una scelta facile, che ci avrebbe fatto risparmiare tempo ed energie: lavorare da casa e finire in fretta. Dall’altra il lavoro in azienda avrebbe richiesto di trasferirci in un paesino sperduto tra le risaie venete per tre mesi, mettendo a rischio la possibilità di una tesi all’estero.

Guardando ai fatti abbiamo deciso di “rischiare” con il progetto a Nogara: il lavoro sembrava interessante, volevamo fare un’esperienza in azienda e la situazione Covid rendeva difficile fare previsioni su una eventuale tesi all’estero.

L’esperienza a Nogara è stata molto intensa, il lavoro richiesto era tanto e c’erano delle aspettative forti sul nostro operato. Inizialmente eravamo un po’ spaesati: studi tante cose teoriche e quando ti trovi davanti a persone reali con problemi reali sembra di non riuscire a dare un contributo. In realtà nei due mesi e mezzo di permanenza abbiamo visto che il nostro lavoro aveva un valore, le nostre idee venivano realizzate e, seppur con difficoltà, stavamo dando una mano.

L’altro aspetto interessante del lavoro è stato vedere le persone all’opera. Abbiamo imparato molto dal nostro capo; oltre alle sue conoscenze tecniche e il modo di organizzare un progetto il guadagno più grande di questa esperienza è stato vedere il suo modo di affrontare le difficoltà sul lavoro e di relazionarsi con i colleghi e gli operatori. Per esempio, quando alla fine del progetto abbiamo presentato ai magazzinieri la soluzione che volevamo implementare molti degli operatori erano contrari e polemici ed è stato molto bello vedere come lei ha gestito la cosa. Non si è imposta, ma ha intavolato una discussione costruttiva con tutti, affermando che la soluzione o veniva presa insieme o non sarebbe stata proposta alla dirigenza. In modo deciso ma rispettoso ci si è confrontati con i dipendenti più scettici, arrivando a un punto comune. Allo stesso modo, per andare incontro alle loro esigenze insieme si è deciso chi dovesse essere assegnato ai diversi ruoli. Oppure quando, confrontandoci con il responsabile della logistica, sono emerse difficoltà nell’affrontare tre problemi contemporaneamente e noi stavamo per tirarci indietro tralasciandone uno. Lei, super organizzata e con in mente gli step da seguire e l’obiettivo da raggiungere, ha deciso di continuare su tutti e tre. Con dei brevi meeting settimanali facevamo il punto su come si stava procedendo e su quello che ci bloccava e insieme ragionavamo su come trovare possibili soluzioni, in modo strutturato e senza perdite di tempo. Stando con lei, che era decisa ad andare alla radice dei problemi e non si tirava indietro neanche quando c’era bisogno di scontrarsi con i fornitori o colleghi, siamo riusciti a trovare una soluzione per tutti e tre i problemi. 

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone appassionate che avevano interesse a farci capire a fondo il loro lavoro e i vari aspetti che desideravano migliorare con noi. Tutto questo ci fa dire che dopo tanti crediti fatti studiando sui libri è stato un valore aggiunto poter entrare davvero in una realtà lavorativa. 

Ah, per concludere, mentre scriviamo queste righe, anche se il nostro progetto è finito, siamo ancora a Nogara perché, dopo tutte le ipotesi saltate, ci è stato proposto di rimanere qui per un altro lavoro su cui questa volta scriveremo davvero la tesi. 

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