A chi dare credito?

Tra bitcoin e banche, il ruolo dell'uomo

Provocati dal tema della fiducia di questo numero di Polipo e spinti dai contenuti di ciò che studiamo, abbiamo subito pensato alla finanza: un mondo che proprio sul concetto di fiducia pone le sue basi. Cerchiamo di capire come funziona questo binomio: una persona, un’istituzione, uno Stato o un’impresa può spendere oggi più soldi di quanti ne possiede, grazie al fatto che ognuno ha preferenze di consumo diversificate nel tempo. Ci sono individui che oggi preferiscono tenere da parte i loro soldi (risparmiano) per usarli in futuro e altri che preferiscono investire oggi dei soldi che magari non possiedono (prendono a prestito). Come succede nel caso di una persona che vuole comprare una casa ma non ha abbastanza soldi per farlo. Quindi il ruolo della finanza è quello di creare un mercato che faccia incontrare le diverse preferenze di ogni individuo aumentando la soddisfazione di entrambe le parti. Questo articolato meccanismo è tenuto in piedi dal concetto di fiducia: chi presta i propri soldi crede che il suo debitore un giorno glieli possa restituire con un certo interesse. Minore la fiducia in questo individuo, più alto sarà il rischio associato all’operazione e maggiore sarà il tasso di interesse, quindi il possibile guadagno del creditore.

Perché questo concetto è così importante? Uno degli esempi più chiari e famosi è quello del fallimento di una delle più grandi banche di investimento americane avvenuto 10 anni fa. 15 Settembre 2008: il tracollo di Lehman Brothers. Questo evento ebbe dei profondi effetti negativi sull’economia, per cui si venne a creare un clima di incertezza nei confronti del sistema finanziario. Esemplificativo è l’innalzamento dell’Euribor, tasso di interesse medio delle transazioni in euro tra le principali banche europee, che passò da un valore negativo a circa il 5% in un mese, proprio a mostrare questa crisi di fiducia. L’effetto finale di questo avvenimento è stato poi una forte diminuzione del credito concesso dalle banche, fattore che ha contribuito ulteriormente alla stagnazione dell’economia.

Quali sono state le due ipotesi di risposta al crollo della certezza nel sistema? Specialmente in Europa, ma non solo, sono state create nuove strutture legislative più restrittive e stringenti con l’obiettivo di evitare che una nuova crisi di questa entità potesse accadere; si è cercato dunque di rendere più sicuro il mercato e di ristabilire la fiducia tra gli individui. Parallelamente, nel 2008, è nata una soluzione alternativa: Satoshi Nakamoto ha inventato il protocollo Bitcoin. Senza dilungarci nel merito della questione, in sintesi l’avvento dei Bitcoin propone una nuova configurazione in cui il rapporto economico fra persone non abbia bisogno di intermediari: perché se devo dei soldi ad una persona ho bisogno di passare attraverso un istituto di credito? Vista la vulnerabilità del sistema tradizionale si è pensato di spostare la fiducia da un organo centrale ad un algoritmo: infatti le transazioni hanno luogo sulla cosiddetta blockchain che, per come è costruita, fa da garante della validità delle operazioni. Questa possibilità è completamente alternativa rispetto a quella abituale: se nel primo caso la fiducia è riposta in uno stato centrale, che può essere corrotto, vulnerabile, inefficiente, soggetto a manipolazioni, dall’altra parte un algoritmo, per come è costruito, è in grado di eliminare tutte queste debolezze. Non può essere modificato, non può essere corrotto: così l’algoritmo stesso diventa il sistema, e il fondamento della fiducia.

A nostro avviso però entrambe le proposte presentano delle criticità: un brano di Eliot dei “Cori da La Rocca” sembra essere significativo a proposito:
“Essi cercano sempre di evadere/
dal buio esteriore e interiore/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’esser buono”.
È come se l’algoritmo e le leggi si ponessero su un certo livello di soluzione, cercando di costruire sistemi perfetti, ma così facendo di fatto ignorano tutta un’altra sfera, quella in cui si gioca la libertà dell’uomo, in cui egli può decidere cosa perseguire istante per istante, può scegliere cosa fare con gli strumenti e le responsabilità di cui dispone. Come il sistema legislativo, anche i Bitcoin non sono altro che un’invenzione degli uomini e in quanto tali possono essere utilizzati sia a fin di bene che non. Diverse criptovalute, per esempio, vengono tutt’oggi utilizzate per comprare prodotti illegali, come droga e armi sul cosiddetto deep web. In questo senso si capisce che importanza hanno le nostre azioni!

Per questo ciò che noi crediamo è che sia assolutamente necessario che l’uomo, con la sua capacità di giudicare le cose, sia messo costantemente al centro di ogni sistema economico e sociale. È importante che si scommetta su di lui e che su di lui si riponga la fiducia, perché non si può pensare di costruire una macchina talmente perfetta che alla fine non ci sia più bisogno di persone vere. La questione è sicuramente molto profonda e ampia, per questo rimane del tutto aperta e si gioca in tutti i contesti e in tutte le situazioni che ognuno di noi è chiamato quotidianamente a vivere.

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