L’arte di mangiare



L’arte di mangiare

Che bella l’Italia! Un paese dove mangiare e bere non richiede di essere ricchi sfondati,
ma esiste una cucina casalinga ed economica che è, a parer nostro, eccezionale!

Mangiare è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno per sopravvivere, ma mangiare bene… Quella è un’arte! Per questo vedere studenti che consumano i loro pasti freddi, da soli, in aula, giusto per non svenire a fine giornata, è inammissibile. Non esiste. In Università ci troviamo a fare i conti con i tempi della pausa pranzo, con i ritmi tosti dello studio, le code infinite ai baracchini, al Carrefour, per non parlare dei chilometri di persone ai microonde, neanche fosse lo stand del Giappone ad Expo… Ma guai a chi tocca l’ora di pranzo. Mangiare qualcosa di buono insieme ai propri amici è un momento sacro, di condivisione,
di approfondimento dei rapporti. Perché quando si mangia, e soprattutto quando si mangia bene, succede qualcosa di unico, per il quale anche stare insieme è più bello.
Un esempio di quanto sia vero è la cosiddetta “Mensa Panini”, creata con alcuni amici, che consiste nell’organizzarsi insieme per fare spesa e panini per tutti. La vera magia inizia al primo morso, ma il bello sta in tutta la preparazione che anticipa il momento: ti alzi, fai colazione e mentre sei in bagno pensi già a cosa mangerai. Dalle 8 di mattina la fame
ci riporta costantemente al pensiero
del panino che ci aspetta e, dopo una mezz’ora abbondante passata a discutere la composizione perfetta, si parte con le ordinazioni tra gli amici che studiano
nei tavoli attorno. Il record conta 54 ordinazioni: prepariamo il panino
per chiunque lo desideri, e un gruppo ristretto ed esperto va a fare la spesa. Spesso si prendono insulti al banco degli affettati, quando chiedi 3 kg di crudo ed il commesso, guardandoti come fossi un idiota risponde: “Voleva dire 3 etti? Lo sa che 3 chili sono 3000 grammi?” Poi gli spieghi che fai ingegneria e problemi di questo tipo li hai già affrontati, lo ringrazi e prosegui con le altre farciture del panino.

I fondi però, si sa, non sono infiniti e
a volte ci tocca portare la schiscia da casa. Ma la schiscia ha una tremenda maledizione: tutte le cazzo di volte che ce la portiamo non arriva a metà mattinata. È sempre la solita storia: alle 10 si crea un senso di vuoto, fisico e morale, così profondo che ti divoreresti la gamba del tuo compagno di studio. Ti gira la testa, ti si appanna la vista e continuare a studiare è impossibile finché non metterai
fine a quella sensazione.
Se sei furbo però, e vuoi conservare
la schiscia per il pranzo, un’ottima alternativa per far fronte al vuoto di metà mattina è il cosiddetto “cazzillo” che non è altro che un wurstel enorme con dentro 4 gallerie di formaggio e avvolto da pasta sfoglia. Costa 1 € ordinato da Italia 1 ed è un ottimo tappabuchi per situazioni come questa. In sessione ormai è diventata un’abitudine quotidiana come se fosse
la pausa caffè.
Comunque l’unica cosa che serve per farsi un bel pranzo è un po’ di creatività, quella che nasce dalla fame. Non mangiate cose che non volete, mangiate quello che vi piace: vi stupirete di come sia facile anche spendendo poco. Infatti, ad esempio, il prezzo medio di una Mensa Panini è 3 € comprensivo di panino devastante, bibita, e a volte ci scappa anche un dolce.
Per non parlare del famoso “Lunedì del
POLLETTO”. Ragazzi, al mercato di via Giuseppe Colombo fanno mezzo pollo allo
spiedo a 2,5 €. Stiamo scherzando? Con un po’ di salse e Coca Cola al Carrefour arrivi ai soliti 3 € e la settimana parte a cannone. Abbiamo raggiunto il punto di massima partecipazione con un totale di 26 polletti. Ci sono anche dei posti che abbiamo testato per anni e su cui vogliamo darvi una dritta per fare delle belle mangiate in compagnia. Li trovate nella mappa,
sono tutti vicino al Poli!

Latteria Carrara, detto “LA VECCHIA 1” Uno dei panini più gozzi di Città Studi
preparato dalla vecchia Marisa, che mentre compone il tuo panino ti sfotte. Consiglio la cotoletta e comunque
ha veramente di tutto. Come posto
è spartano: si va lì se si ha fame e si
è disposti a mangiare qualcosa di luridamente buono e non di certo seduti a un tavolino e serviti. “Tutti devono credere in qualcosa. Io credo che me ne farò un altro (panino)” cit.
Bar Taita , detto “LA VECCHIA 2”
Il top se hai lezione in via Golgi: uno dei
posti migliori in assoluto che ti riempie con un panino che ti componi tu, stai comodamente seduto anche fuori e i prezzi sono decisamente abbordabili.
La qualità del panino rende la sosta decisamente indimenticabile.
“Il bar non porta i ricordi , ma i ricordi portano inevitabilmente al bar” (Vinicio Capossela).
16 Round, detto “RADICANA” Prezzi bassissimi e porzioni abbondanti.
Stupendo il focaccione al roastbeef. Comodo per mangiare seduti,
ma anche da portare via non è male.
Fa pure servizio tabacchi.
Pizzaioli ambulanti, detti “GLI SGRILLI” Pizza in piazza Leo fatta al forno a legna
sul momento. La pizza migliore di Città Studi, che ti riempie anche per bene
lo stomaco. Nonostante ci sia tanta
coda scorre abbastanza velocemente. Consigliata anche per mangiarla sul prato in gruppo con amici e quando si ha fame. Si rischia un po’ l’abbiocco post pranzo, ma è un rischio che vale la pena correre. Da qui trae le sue umili origini
il noto dj internazionale Sgrillex.

 

FRULI
Classico baretto che non fa nulla di eccezionale, se non un panino con la cotoletta e qualche primo. Lo consigliamo vivamente se capita di dover fare un pranzo senza troppo casino, quando vuoi guardarti a quattro occhi con un tuo amico per raccontarvi finalmente come state veramente.
PIZZA FRITTA
“Tutto ciò che è fritto merita di essere mangiato.” cit. Non c’è niente
da aggiungere.
FRITTO MISTO
Carino, un po’ costoso. Lo consigliamo per le persone che hanno uno stomaco che
si sazia facilmente, oppure che in quel particolare giorno non si trovano troppa fame addosso.
IL CALABRESE
Panino unico nel suo genere, fatto solamente con prodotti tipici calabresi. Il panino è composto da: patate, salsiccia, nduja, cipolla di tropea, provola.

Ragazzi, incredibile. Provatelo.
“Come con arte va preparato così con arte va mangiato” cit.
Harp Pub Guinness, detto “PUB” Comodissimo, con i divanetti. Rischi di
trovare un po’ di coda che fa aumentare la fame, ma ti preparano una piadina pazzesca. Talmente buona che per ordinarla basta dire la parola magica “fantasy”, affidandosi al gusto unico dello chef.
Inoltre, nel fine settimana, non
bisogna smettere di mangiare bene: organizzare cene a casa di qualcuno, o in appartamento mangiando tutti insieme, è una cosa meravigliosa. Quando per esempio durante il weekend ci capita di studiare a casa o da amici, lì abbiamo una cucina! Possiamo fare sul serio e ci si può trattare ancora meglio: spezzando a metà mattinata con un bel salamino, per il pranzo si può preparare una gran pasta, condita con un sugo che deve essere frutto esclusivamente della
fame che hai in quel momento. Qui consigliamo i primi tipici romani come carbonara, gricia, amatriciana che sono delle bombe e sono semplici da fare. Ma, per l’occasione, vogliamo ricordarci e condividere con voi quando la fame ci ha portato a farne una davvero incredibile: orecchiette, cime di rapa, salsiccia, pomodorini (anche questa nulla di complicato). Che spettacolo, che clima che si era creato tra noi davanti a cotanta bellezza. Dovreste provare per capire un momento così. Qualcuno di voi penserà forse che sia meglio non mangiare troppo a pranzo, per il rischio che l’abbiocco non faccia studiare bene il pomeriggio, ma non avete idea di quanto si studia bene dopo una cosa bella come un buon pranzo con amici o con la famiglia. Cucinate! Non accontentatevi di piatti pronti! Pensate alle tagliatelle al ragù della nonna: quanto sei felice quando mangi un piatto così semplice e buono? Vi siete mai chiesti perché sono così speciali? Perché la nonna ci mette tutto l’amore che solo lei ci può mettere.
E dopo che gusti un piatto, anzi un momento così, i sughi pronti sono una bestemmia. Non perdiamo la magnifica tradizione che questo Paese, a partire dalle nonne e dalle mamme, ci regala.
Buon appetito a tutti!

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