Dicembre 2018

N.2 Anno XII

EDITORIALE

Ogni volta che iniziamo qualcosa,
vogliamo essere certi di avere
tutto sotto controllo.
L’idea di agire in prima persona,
di essere gli unici veri responsabili
di ciò che facciamo, ci permette
di essere sereni e certi.
In ogni situazione però, siamo costretti
per una piccola parte ad affidarci agli altri: in un progetto di gruppo non possiamo fare tutto da soli, o quando non siamo capaci di fare una cosa, ci tocca seguire le indicazioni di un altro. Molto più spesso di quanto sembrerebbe, senza nemmeno pensarci, compiamo delle azioni
che richiedono un passo di fiducia:
un passo che diventa spontaneo,
quasi naturale. Immagina di dover prendere un aereo: sali, sistemi le tue cose e ti siedi. Dalla cabina una voce ti avvisa
che sta per iniziare il decollo.
Il pilota tu non lo conosci, non l’hai mai
visto prima, come fai ad essere sicuro
che sia in grado di fare ogni cosa per bene? Supponi che sappia fare il suo lavoro, che sia lì perché è stato selezionato, non c’è motivo di preoccuparsi. Senza pensarci in realtà ti stai fidando di lui, o della società che l’ha assunto, o dell’istituzione che l’ha formato: sei costretto a porre la tua fiducia in qualcosa, in qualcuno.
Il nocciolo è proprio questo: la società
in cui viviamo, a volte complessa
e all’apparenza un po’ egoista, volente
o nolente, si costruisce e si sviluppa
grazie alla fiducia. Scrivendo gli articoli di questo numero, ci siamo fatti una domanda, semplice ma fondamentale: quanto vale davvero la fiducia in ciò che facciamo? Sono nati così approfondimenti
su moltissime tematiche che di recente
ci hanno interrogato: il crollo del ponte
di Genova, l’incontro quotidiano
con studenti nuovi in università,
fino ad arrivare al mondo della finanza
e all’introduzione del Bitcoin.
Questa domanda costituisce
un interrogativo profondo e drastico
che non può accontentarsi di una risposta
banale, ma che richiede una disponibilità
completa a lasciarsi colpire da ciò
che succede. Ci auguriamo che queste
pagine siano l’occasione per guadagnare
questa semplicità, arrivando così
a riconoscere ed accogliere quella dose
di fiducia che silenziosamente
muove ogni cosa. Buona lettura!

Il team di Polipo