Dicembre 2017

N.2 Anno XI

EDITORIALE

N.2 ANNO XI

Caro lettore,
stamattina, forse distratto, mentre mangiavi o mentre uscivi dall’aula, qualcuno ti avrà dato in mano questo giornalino che stai per aprire. Noi che l’abbiamo scritto siamo stu-denti come te. Non abbiamo un gran talento per il giornalismo, ma un forte interesse per il luogo in cui siamo e per tutto quello che accade intorno. Ti capita a volte di uscire dal Poli col buio, sentendoti addosso il peso di una giornata che ti è stata stretta? Tra un’au-la e l’altra, tra le slide e gli appunti, i caffè e le corse per i posti, rincorriamo le ore fino al punto che tutto finisce per sembrare un osta-colo. Come se tra l’università e il resto della vita ci fosse una parete incrollabile: un muro che separa lo studio da ciò che ci piace fare, la lezione dalla partita di calcetto, noi stessi dal prof che ci sta parlando. Tra queste righe invece vogliamo parlarvi di un luogo in cui non c’è spazio per le pareti: quando la mat-tina entriamo qui, non vogliamo che niente di quello che siamo resti fuori. È per questo che, pensando agli articoli, prima di tutto ab-biamo incontrato i professori: per affermare che questo muro può non esserci. Così, per esempio, un argomento talmente critico e de-licato come poteva essere lo sciopero dei do-centi, è stato il pretesto per capire insieme ad alcuni professori cosa ci aspettiamo che sia la nostra università (2-3). Allo stesso modo, par-tendo dal desiderio di approfondire alcune novità emergenti nel campo della didattica, si è creato un dialogo concreto e diretto sulla possibilità di valorizzare lo studio come qual-cosa che segua i nostri interessi e le nostre passioni (4-5). Ne è un esempio chiaro “Mani in pasta” (8-9), lo spazio dove alcuni di noi hanno raccontato di come sia possibile che un’esperienza di studio si traduca in un’espe-rienza di vita. Leggerete poi approfondimenti su tematiche di attualità, arte e altri spunti a cui abbiamo voluto dedicare uno spazio, pro-prio perché segno di come sia possibile stare in università integralmente, senza che nulla venga escluso. Sfogliando queste pagine tro-verete un’università così, la nostra: un luogo dove non ci accontentiamo di stare da questa parte del muro.
Buona lettura!
il team di Polipo